Ascolto empatico
L’attitudine all’empatia non si impara, si ha.
Il counseling non è l’applicazione di tecniche e nozioni più o meno complesse descritte da un manuale: per poter essere davvero efficace e in grado di aiutare una persona richiede il suo ascolto attivo ed empatico. L’empatia è una caratteristica insita in ciascuno di noi, ma non tutti sono abili nell’attivarla quando si ascolta.
Questa entra in gioco quando si è consapevoli che il nostro interlocutore non comunica solo il significato letterale delle sue parole, ma trasmette con esse anche emozioni che ruotano attorno a quanto afferma e racconta.
Empatia significa “dentro il sentimento”: chi sa ascoltare in maniera empatica riesce a immedesimarsi nell’altro, a sentirne il vissuto emotivo, a leggere fra le righe ciò che realmente questo intende comunicare a prescindere dalle parole che usa.
Attraverso un ascolto empatico riesco a sapere non solo cosa è accaduto, ma anche come è accaduto, osservando il linguaggio del corpo del mio interlocutore. Solo così posso accedere a una conoscenza più profonda di una persona e a mostrarle il suo Essere,
facendoglielo apprezzare con occhi totalmente nuovi.
Per toccare l’Essenza è necessario smontare ogni singolo Io superfluo: tra l’Essenza e i diversi Sé ci sono paure, difficoltà, giustificazioni, scuse consapevoli e inconsapevoli, blocchi emozionali. Per affrontare e annullare ogni blocco mi servo, fra le altre tecniche, dell’ipnosi, uno strumento molto potente e utile a cristallizzare un evento, in modo da poterlo osservare in maniera più distaccata.
In questo modo la persona può guardare il suo problema per quello che realmente è, senza le costruzioni e le interferenze dell’inconscio: solo così è in grado di mettere in atto il vero cambiamento.